mercoledì 19 marzo 2014

La carne alla brace provoca il cancro? VIENI A SCOPRIRLO


 
L'ABITUDINE a mangiare hamburger ben cotti e bistecche abbrustolite potrebbe tradursi in un rischio più elevato di sviluppare un tumore aggressivo alla prostata. A dare la cattiva notizia agli amanti di griglia e barbecue è uno studio condotto dal dipartimento di Urologia della University of California di San Francisco, pubblicato sulla rivista PloS One. Secondo i ricercatori, chi consuma grandi quantità di carne rossa molto cotta avrebbe il doppio delle possibilità di ammalarsi di questo tipo di tumore.


E’ una di quelle cose che si sa ampiamente, che ciclicamente viene ripetuta e che talvolta avvia buoni propositi da parte di chi ascolta. Eppure, ciononostante, la carne continua a rappresentare un elemento abusato nella nostra dieta. Un abuso che, oltre a presentare problemi di ordine etico (allevamento intensivo), costituisce un pericolo per la nostra salute.


 

Un pericolo quantificato con una certa precisione da più studi medici: “la carne cotta alla brace aumenta il rischio di cancro al colon retto del 70 per cento. È dagli anni ’80 che è noto. Il secondo dato scientifico è che il grasso animale aumenta dell’30 per cento il rischio di tumore al seno”. A parlare, in un’interessante intervista a Giornalettismo, è Mario Pappagallo, giornalista scientifico del Corriere della sera e coautore con l’oncologo Umberto Veronesi di “Verso la scelta vegetariana”.
E se quella sensazione selvatica, primordiale, della carne alla brace sembra suggerire una modalità di cottura dopotutto non così dannosa, ecco che Pappagallo frena: il problema.

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